RADON

Il radon è un gas naturale (Rn) presente in maniera diffusa e varia sul territorio italiano solitamente montano o vulcanico (oggetto di monitoraggio da parte dell’Istituto Superiore di Sanità attraverso l’Archivio Nazionale Radon) che, decadendo, si attacca al particolato dell’aria e penetra nell’organismo tramite le vie respiratorie. Il rischio radon riguarda l’effetto biologico che può indurre a mutazioni genetiche, causando possibili tumori e leucemie. I lavoratori esposti a rischio radon sono soprattutto quelli che svolgono le loro mansioni nel sottosuolo, in cunicoli e gallerie, in attività estrattive, in strutture termali, oltre ai lavoratori che operano in luoghi seminterrati – come magazzini e depositi – con presenza mensile superiore a dieci ore. Le Regioni a maggior rischio di emissione sono Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Lombardia.
La Regione Lombardia, con delibera della Giunta n. 508/2023, ha individuato le aree prioritarie a rischio radon e i Comuni ricadenti (attualmente 90 Comuni).
Per le attività svolte al piano terra o nei locali seminterrati in uno dei Comuni rientranti tra le aree prioritarie, è previsto, entro 18 mesi dalla pubblicazione della Delibera, di procedere alla misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria.
Qualora i risultati della concentrazione media di attività di radon in aria dovessero risultare superiori a 300 Bq/m3 dovranno essere applicate specifiche azioni di risanamento.

Di seguito l’elenco dei Comuni ricadenti in area prioritaria.
ELENCO DEI COMUNI LOMBARDI CLASSIFICATI IN AREA PRIORITARIA

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